A dieci anni dalla sua fondazione, il “Movimento dal sottosuolo” inizia una nuova avventura. Nate dall’incontro con i musicisti Mario Archetti, Nelson Sosa e Omar Pietro Ghazouli, due nuove creazioni porteranno i “poeti dal sottosuolo” in giro per l’Italia, con i loro versi e le loro parole dedicate ai temi della memoria e della disobbedienza civile. Entrambi gli spettacoli, definibili di teatro/canzone e teatro/-poesia, nascono dalla collaborazione con Arci, ANPI Franciacorta, GAS Caracol e Re.Co.SOL. (Rete dei Comuni Solidali), diventando subito, in seguito al successo della prima esibizione, una vera e propria tourné.
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L’UOMO IN PIEDI
Lo spettacolo nasce nell’ambito della giornata “DIECI CENTO MILLE RIACE” a sostegno del modello Riace, in una giornata dedicata a Mimmo Lucano e alla raccolta fondi per RE.CO.SOL. L’idea che muove la scena è un fatto accaduto il 17 giugno 2013 in Piazza Tarkim, ad istanbul. Alle ore 18:00 viene avvistato un uomo immobile rivolto verso l’Ataturk Cultural Center. Il suo nome è Erdem Gunduz, danzatore e coreografo turco. Verrà arrestato dopo alcune ore. La sua protesta silenziosa, divenuta nota come “The standing man” si dice abbia dato via all’ultima rivoluzione turca, e da alcuni è annoverabile tra le azioni di disobbedienza civile. Questa azione venne utilizzata in passato dal Living Theater, ed è proprio per questo che il MDS la riporta in scena, vista anche la passata collaborazione, da parte di alcuni membri, con la compagnia statunitense. Lo spettacolo, accompagnato dalle musiche degli “Omani” di Ghazouli, si sviluppa sui versi dei “poeti dal sottosuolo” e su alcuni testi cardine, quali Rousseau, De La Boetie, Junger, Thoreau, Lorca, Don Milani, Umberto Eco, Gary Snyder, Hannah Arendt.
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IL TAMBURO DELLA MEMORIA
Il tamburo è uno strumento presente in tutte le culture. Oggetto prezioso, per esempio, ed indispensabile nel lavoro sciamanico perché il suo suono accompagna danze, cerimonie e rituali. Il battito del tamburo riproduce le stesse vibrazioni e lunghezze d’onda del battito cardiaco. Viene utilizzato da alcune civiltà per curare (pensiamo al tarantismo, per esempio) o per recuperare qualcosa di lontano, di ancestrale. Il primo suono che tutti noi sentiamo, prima ancora di nascere, è il battito del cuore di nostra madre. Ecco perché quando sentiamo un tamburo abbiamo spesso l’impressione di riportare alla luce una memoria perduta o che si stava affievolendo. Per questo motivo il tamburo diviene l’elemento centrale di questo spettacolo atto a mantenere viva le memoria di quegli eventi tragici, quali sono i genocidi, che l’umanità ha attraversato nel corso dei secoli e che ancora oggi continua a compiere. I testi sono di Elena Loewenthal, Amiri Baraka, Basir Ahang, Kamran Mir Hazar, Luke Warm Water, Tesfalidet Tesfom, Paul Polansky, Mahmud Darwish, Ibrahim Nasrallah, Patrick Leuben Mukajanga e Primo Levi. Le musiche sono composizioni originali di Mario Archetti; il tamburo, di Nelson Sosa.
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Con la partecipazione di: Mario Archetti (voce, chitarra); Nelson Sosa (percussioni); Omar Pietro Gazhouli (chitarra); i poeti Luca Artioli, Marjo Durmishi, Daniela Dante, Andrea Garbin, Valbona Jakova, Enrica Borrini, Valeria Raimondi; dello scrittore Fabrizio Arrighi; e di Gianluigi Bergognini e Fabrizio Grigo Contini.
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DATE – in continuo aggiornamento
2018:
11 NOVEMBRE – L’UOMO IN PIEDI – Cazzago S/M (BS)
2019:
9 FEBBRAIO – IL TAMBURO DELLA MEMORIA – Cazzago S/M (BS)
16 MARZO – IL TAMBURO DELLA MEMORIA – Pontoglio (BS)
5 APRILE – L’UOMO IN PIEDI – Iseo (BS)
4 MAGGIO – L’UOMO IN PIEDI – Villanuova sul Clisi (BS)
30 NOVEMBRE 2019 – L’UOMO IN PIEDI – Cazzago S/M (BS)
2020:
25 GENNAIO 2020 – IL TAMBURO DELLA MEMORIA – Castel Goffredo (MN)
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